L’acquisto dell’abitazione è di solito correlato all’attivazione di un finanziamento. Sì, ma quale scegliere e perché? Oggi esamineremo il prestito Inpdap prima casa 2018, l’offerta a tassi agevolati rivolta a dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla Gestione unitaria.
Prestito prima casa: il Prestito pluriennale diretto Inpdap Inps
Il prestito Inpdap prima casa andrebbe più propriamente chiamato Prestito pluriennale diretto. L’acquisto o costruzione della prima casa sono solo due degli utilizzi del finanziamento pluriennale.
In particolare, il Regolamento Inps prevede, tra le finalità, “Acquisto della casa destinata a residenza” e “Costruzione della casa destinata a residenza”. Scenari per i quali è disposta una somma massima pari a 150mila euro.
Si tratta di una linea di credito basata sulla cessione del quinto, la rata, trattenuta direttamente dall’accredito mensile, non deve quindi superare 1/5 dello stipendio o della pensione.
È un finanziamento ideato per rispondere alle occorrenze di dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Prevede due opzioni sul piano della durata, ovvero cinque o dieci anni (60 o 120 rate mensili). È concessa l’estinzione anticipata.
Il Prestito pluriennale diretto fa riferimento alla Gestione Dipendenti Pubblici che afferisce all’Inps. Più che prestito Inpdap prima casa dovremmo quindi parlare di finanziamento ex Inpdap, visto che adesso è gestito dall’Istituto nazionale della previdenza sociale.
Tassi di interesse prestiti ex Inpdap 2018
Qual è il tasso di interesse del prestito Inpdap prima casa (Pluriennale diretto)? Il regolamento Inps prevede un TAN fisso pari al 3,5%. In rapporto al valore del finanziamento ci sono però anche costi amministrativi, corrispondenti allo 0,50%, e un premio per i rischi.
I requisiti del Regolamento
Quali sono i requisiti per ricevere il prestito Inpdap prima casa? L’iscrizione alla Gestione unitaria è solo una delle condizioni necessarie per conseguire il finanziamento.
L’utente deve possedere un contratto lavorativo a tempo indeterminato nonché quattro anni di anzianità di servizio e altrettanti di contributi corrisposti alla Gestione unitaria.
Se il richiedente fa assegnamento su un’assunzione a tempo determinato, con una durata di almeno tre anni, è possibile comunque ricevere il finanziamento ma solo se il rimborso si verifica mentre è attivo il contratto. Il richiedente in quest’ultimo caso dovrà fornire il TFR come garanzia di rimborso.
Come inviare la richiesta
La richiesta di finanziamento deve essere inviata via web sfruttando i servizi online del sito dell’Istituto (l’indirizzo è https://www.inps.it/). Il dipendente deve gestire la domanda con l’intervento dell’amministrazione di riferimento che la comunicherà all’Istituto. Il pensionato può inviare la richiesta online o attraverso patronati.